Saturday, October 5, 2013

Gli eschimesi hanno 20 parole per "neve", gli Italiani hanno "velinaro".

Thursday, March 8, 2012

Free all Librarians!

Politicians and police in Italy have reacted rahter heavy-handedly against the (mostly but not exclusively) peaceful protests in Val di Susa [here is an aribitrary link from reuters that describes the present situation in relatively objective terms].

The following is a rather worrying development. Tobia Imperato, a writer and librarian, has been first arrested, and now placed under house arrest, under very flimsy evidence. He is awaiting trial [in Italy, this can take a long time.]

This is him. 



Below a rough translation of this statement

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Tobia Imperato was arrested on January 26, and from Februari 13 he has been under house arrest. He is not allowed to communicate with people other than those living in his house. Since the third of March he has been in hunger strike.

Tobia has filed requests to be allowed to go to  work - he is working as a librarian at the Piemontese Institute for the history of the Resistance and Contemporary Society, and to communicate with people other than is close family. Until now, these requests have been denied.

The present situation of isolation is in certain aspects worse than when he was in prison, whare at least he could write and receive letters. In fact, these relative heavy and [in Italy] unusual restrictions seem to be intended as a punitive measure.

Tobia is being accused of resisting against a police office during the evacuation of the Maddalena on June 27th. [OB: this is a long story. Very roughly, it was the closest to an OWS camp that Italy ever had.]

In the photographs that the police has provided, one sees only a contact between Tobia's hand and the arm of a police officer. From the evidence of another protester and a film on the internet, one can reconstruct what actually happened.  [OB: I did not find the film in question] 
The whole thing happened on a steep hillside near the highway, and the contact lasts only a couple of seconds. No violent action on Tobia's part is discernible.

Tobia has stated, when interrogated by the police, that he was holding on to the policemen because he was slipping backwards on the hillside.

If is certainly difficult to understand why such a small gesture as this must lead to a preventive measure so strong [remember that there is has been no trial yet, only an accusation]


Tuesday, March 6, 2012

lettera ad amnesty international

to: info@amnesty.it


Caro Amnesty,

Quando ero piccolo, mia mamma organizzava il gruppo locale di Amnesty
(siamo nel nord di olanda), e mi faceva spesso copiare le lettere che
chiedevano ai capi di stato dei paesi cattivi a liberare scrittore e
attivisti politici in prigione.

Penso che adesso sta accedendo proprio un caso simile in Italia. Tobia
Imperato è un ricercatore e scrittore che ha degli opinioni forse
scomodi, e adesso viene punito primo che c'è ancora stato un processo.
Copio qua sotto i contenuti di
http://www.infoaut.org/index.php/blog/comunicati/item/4167-tobia-imperato-e-al-terzo-giorno-di-sciopero-della-fame.

Spero proprio che potete includere anche sua causa nei vostri azioni buonissimi,

grazie molto per l'attenzione,

Jelle Gerbrandy

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Tobia Imperato, uno degli arrestati del 26 gennaio scorso, in arresti
domiciliari dal 13 febbraio, con il divieto di comunicare con persone
diverse da quelle che con lui coabitano, ha iniziato sabato 3 marzo
uno sciopero della fame.

Tobia protesta contro il rigetto delle richieste di autorizzarlo ad
assentarsi da casa per andare a lavorare presso l'Istituto Piemontese
per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, dove
lavora da tempo come bibliotecario, e a comunicare con persone
estranee al suo nucleo familiare.

La sua attuale situazione di isolamento, imposta e mantenuta ad oltre
8 mesi dai fatti che gli vengono contestati,  si rivela per certi
versi deteriore rispetto  alla sua  precedente situazione carceraria,
dove almeno poteva scrivere lettere all'esterno, e sembra dettata, al
pari di quella degli altri indagati, da una logica esclusivamente
punitiva, del tutto sganciata da quei principi generali, di
adeguatezza e idoneità,  che regolano l'applicazione delle misure
cautelari nel nostro codice di rito.

La misura cautelare è stata imposta a Tobia perchè, secondo l'accusa,
egli si sarebbe contrapposto ad un poliziotto nel corso dello sgombero
del presidio della Maddalena il 27 giugno 2011.

In realtà, nelle foto prodotte dalla Polizia si vede unicamente un
contatto tra la mano di Tobia e l'avambraccio di un operatore delle
forze dell'ordine. Attraverso la testimonianza di una altro
manifestante presente al fatto e il reperimento di un filmato
scaricato dal web è stato possibile ricostruire integralmente la
scena.

Il contatto in questione avviene su un ripido pendio a fianco
dell'autostrada  ed è preceduto da un intervento piuttosto rude di
alcuni poliziotti che hanno appena buttato per terra un manifestante
con le mani alzate. Il contatto dura solo un paio di secondi, senza
che si possa apprezzare alcun intento violento da parte di Tobia.

Tobia ha sostenuto, con dichiarazione spontanea resa in
interrogatorio, di essersi aggrappato al poliziotto perchè stava
scivolando all'indietro. In effetti, dal filmato si vede che,
immediatamente dopo aver appoggiato la mano sul poliziotto, egli cade
all'indietro e scivola giù per la scarpata.

Resta veramente difficile comprendere come per una vicenda di questo
spessore si possa decidere di richiedere e di applicare una misura
cautelare.

Monday, July 11, 2011

Mail con Chiamparino (VI)


(((Questa una risposta a questa mail. La conversazione inizia qua.)))

Invidio la Sua fiducia sugli "argomenti"  degli esperti. Sara' perche' ho avuto modo di conoscere non pochi esperti che hanno adattato i loro argomenti alle domande politiche del momento. D'altra parte Lei e' cosi' convinto che le scelte davvero fondamentali per la storia dei popoli siano state fatte  facendo prevalere la logica? Ho qualche dubbio ma il discorso sarebbe troppo lungo.
Inoltre, quello non e' un collegamento con la Francia, ma con l'Europa, ed in particolare con alcune delle aree europee piu' industrializzate.
cordiali saluti
Sergio Ch.

Mail con Chiamparino (V)


(((Questa è una risposta a questo, e continua qua. La conversazione inizia qua.)))

Gentile signor Chiamparino,

Il fatto che tanti politici si siano pronunciati sul TAV (e quasi tutti in favore) non mi era sfuggito. 

Ma io sono un logico di formazione, e sono abituato a farmi convincere con degli argomenti, e non solo con opinioni. Potrebbe essere perché i no-TAV hanno molta più visibilità sul web, ma ho anche cercato sui siti del PD (e sul sito del Osservatorio) e non ho trovato un documento con "150 ragioni per essere pro-TAV".  


Ho tante perplessità, ma la mia (e non solo la mia) domanda principale è: una connessione veloce con la Francia vale veramente 12 miliardi? (Alla luce delle nuove cifre sul traffico in val di Susa, l'esperienza in Germania con la riqualificazione dei binari, i dati sulla redditività in Francia delle linee TAV, la crisi e i tagli, e, perché no, la resistenza locale, che porta anche i suoi costi). 

distinti saluti,


Jelle Gerbrandy

Mail con Chiamparino (IV)


(((questa è la risposta di Chiamparino a mia mail. La conversionazione prosegue qua.)))
Gentile signor Jelle,

solo per ribadire che quella dimensione nazionale della discussione c'e' talmente stata che su di essa si sono pronunciati, piu' volte, praticamente tutti i livelli della rappresentanza democratica. Posso capire che Lei non si fidi ma come diceva se ben ricordo Wiston Churchill la democrazia e' il peggior sistema di governo esistente, esclusi tutti gli altri conosciuti! 
La saluto e naturalmente puo' utilizzare come crede le mie risposte.
Sergio Chiamparino

Sunday, July 10, 2011

Risposta di Chiamparino (II)

(((Questa è la risposta di Sergio Chiamparino a questa lettera. Vedi anche la mia risposta.)))

Gentile signor Jelle,

Intanto grazie per la lettera. Cerco di rispondere . Prima di tutto all'accusa di non argomentare con valutazioni tecniche. Forse a Lei sfugge che quello di cui si sta' parlando e' il terzo progetto di attraversamento delle Alpi e della Val Susa di cui si discute da quando fu presa dall'Unione Europea e dai Parlamenti nazionali la decisione di costruire il V corridoio.
Il primo prevedeva il passaggio del treno a lato autostrada, il secondo praticamente tutto in galleria sulla sinistra Dora , il terzo e' l'attuale. Tutto ciò ad iniziare da circa almeno 15 anni orsono, per tenere conto delle richieste e delle osservazioni delle amministrazioni della valle. Tanto per cominciare dunque, knon e' vero che non ci sia stato confronto e che non se ne sia tenuto conto. Tutti i dati di natura tecnica sia ambientale sia trasportistica si possono facilmente trovare nei documenti disponibili in tutte le modalita' presso l'Osservatorio .
Mi permetto di aggiungere , che avendo una certa frequentazione storica degli amministratori e dei vari no Tav non posso dire di aver sentito grandi argomentazioni tecniche. Non mi sembra che il "giu' le mani dalla Val Susa" o il " padroni a casa nostra" lo siano.
La questione delle previsioni di tràffico che e' poi l'unica ripetuta, e' inconsistente proprio perche' , a differenza di quel che pensa Lei quando fa' riferimento agli scenari economici futuri, le opere di quella portata si fanno per attrarre attivita' e non per rispondere ad attivita' che gia' ci sono. Basta pensare a quelle che potevano essere le previsioni di traffico fra Italia e Francia nel 1864 per capire che non e' stata certo quella la variabile fondamentale che spinse allora a progettare l'attuale tunnel del Frejus.
Una domanda ingenua che mi faccio poi e' sempre questa:" ma come mai quello che gli svizzeri hanno appena ultimato non si puo' ed e' sbagliato fare in Italia? E , analogamente in Francia con il pieno sostegno tra l'altro di tutta la sinistra ecolo' compresi. L'amianto c'e' la' come sulle nostre Alpi. I flussi di traffico sono piu' intensi solo perche', a conferma di quel che dicevo prima, la' hanno fatto prima le infrastrutture ed hanno spostato flussi di traffico ed investimenti logistici che si sarebbero potuti fare da noi e che si potranno fare se si realizzera' il V corrodoio senza ulteriori rinvii.
Infine, sara' banale, ma stiamo parlando di un treno non di un mostro. Di un treno che adegua la rete ferroviaria europea a quel che sara' il modo di viaggiare in treno nella media e lunga percorrenza nel secolo attuale.
Per ultimo la democrazia. Ho abbastanza esperienza di manifestazioni per sapere come di danno le cifre. Se poi aggiungiamo quelli che con la Val Susa e con Torino non c'entrano e mi risulta fossero abbastanza mi chiedo dove stia questa grande opposizione di cui parla Lei. A meno che non consideri tali i professionisti del boicottaggio quali sono gli esponenti dei vari centri sociali. Francamente una societa' a loro misura non riesco ad immaginarmela. Ma al di la' anche di questo non Le sembra che sia un tantino berlusconiana l'idea che la piazza debba prevalere sulle regole della democrazia attraverso cui si e' deciso ormai 20 anni orsono di fare quest'opera? Così come il nostro pretende che l'essere eletti assolva da qualsiasi dovere di rispondere alle leggi, allo stesso modo non si può pretendere che l'andare in piazza pochi o tanti non importa debba prevalere su qualunque decisione democraticamente assunta.
Cordialmente
Sergio Chiamparino

A short primer on the high-speed train in Val di Susa

In the light of the riots on the 3rd of July (I was there, but not rioting) here is some background information.


What was this all about?
About a new railway connection in Val di Susa, that will connect the high-speed railway network in Italy to that of France, and would reduce travelling time between France and Italy with 2 hours. The railway will run for a large part underground. The costs of the construction will be shared between the European Union, Italy and France.

Sounds good.
That having a fast and mostly underground connection between Italy and France is an improvement to the present situation is almost unanimously agreed upon. The problem lies with the construction. Criticism revolves around (1) the impact on the local environment and (2) the high costs, which would not weigh up against the benefits.

So what about the impact on the environment?
The mountains in Val di Susa contain asbestos, and perhaps Uranium as well, and there are doubts if the extraction, transport and stockage of these materials will be done safely. Apart from that, millions of tons of rock will have to be transported in a construction process that is planned to take more than 20 years. Local population is therefore worried about effects on tourism, property prices, and just the plain nuisance of having thousands of trucks pass through the valley.

And the costs?
The official estimate of the costs of the construction is 12 billion euros, and it is quite probable that the actual costs will turn out to be higher. At about 1% of the GDP, these are considerable.

Opponents of the construction argue that these costs are not in any way related to the benefits, and argue that the decision to build the tunnel was taken on the basis of predictions made twenty years ago that have proven to be mistaken.

So what happened the 3rd of july?
The riots occurred around the construction site near Chiomonte where a first "exploratory tunnel" is being constructed - the first step in the construction of the actual tunnel. To safeguard European subsidies, work on this tunnel had to start on the first of July.

The place of the construction site had been occupied by no-TAV movement for the past months, who have been forcefully removed by the police on june 28th.

The 3rd of July thousands (the police speak of 7.000, the organizers of 50.000) of mostly peaceful protesters marched towards the construction site, where they clashed with more than 1.000 policemen stationed there.

In the early afternoon, the scene deteriorated in a very violent one, especially in the steep woods above the construction site. Protesters threw rocks, and the police used teargas. According to the police, 200 policemen were hurt, of which 2 or 3 seriously. One policeman was "captured" and later released. It is by now well documented that the police fired tear gas canisters directly at the protesters, but there are no official figures about the number of wounded among the protesters.

So what is this no-TAV movement?
The no-TAV (TAV = Treno ad Alta Velocità = High-Speed Train) movement started as a local protest movement, but has now formed a somewhat unlikely coalition with the squatter movement (which is still strong in Italy), and with a number of high-profile left-wing intellectuals. They have found support in Italy in the protest movement of Beppe Grillo, and seem to find, in general, a growing attention and sympathy among the general population.

They are effective users of social media and the internet (search for "argomenti pro TAV" in Italian, and you will find almost exclusively arguments against), and like to compare themselves to the protest movements in North-Africa and the Middle East. In their communications, they combine highhanded rhetoric with a sense of humor (for example, they use an angry old man waving his fist as a symbol), something quite rare in Italian politics.

Partly as a reaction to the uncompromising attitude of local and national politics, and the heavy-handed reaction of the police force, the no-TAV movement seems to radicalize (after the events of July 3rd, they have adopted "we are all black block" as a slogan).

What else do I need to know?
After the scandals of "mani puliti" and the years of government under Berlusconi, general trust in politicians in Italy is at all-time low.

The opinion that building the tunnel is a good thing is about the only point of agreement between the governing parties and the opposition, and this fact alone is enough to make many Italians suspicious.

In this case, these suspicions might not be unfounded. For example, two main players in the construction of high-speed railway in Italy are two large companies: Rocksoil and CMC. Rocksoil, which is already involved in the construction in Val di Susa, is the property of Lunardi, who was a minister of Infrastructure for 5 years under Berlusconi.  CMC, which is likely to benefit as well, is a "cooperativa" that has close ties with the main left-wing party, the Partito Democratico.

So, are they going to build that tunnel?
It is hard to say. Most political forces seem to move towards construction. Italian politicians have almost unanimously declared themselves strongly in favor, and there is pressure from the European Union, and from France, in favor of the project. Also, there is, not surprisingly, a strong industrial lobby in Italy that is in favor of the project.

On the other hand, spending 12 billion of Euros on a project with a dubious value is hard to sell in a time where large cuts in spending are being pushed through parliament.

Furthermore, there is also a practical problem. There is no reason to think that opposition in Val di Susa will diminish, and it would be very easy for the protesters to make the work on the tunnel very expensive, or even impossible, by, for example, blocking the traffic through the narrow valley.

Mail con Chiamparino (III)


(((Chiamparino è stato così gentile di rispondere alla mia lettera. Avevo scritto una lunghissima mail, ma alla fine mi sono trattenuto. La sua risposta è qua.)))

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Gentile signor Chiamparino,


Molte grazie per la sua gentile e rapida risposta. 

Non sono per niente d'accordo con lei che quelli che non c'entrano con Torino o Val di Susa non vanno contati. Il progetto costerà (almeno) 12 miliardi, e già solo per quello ha a che fare con tutti gli italiani. 

La critica che i costi sono sproporzionati rispetto ai benefici è ben argomentato (per esempio, nel paper dell'Istituto Bruno Leoni), e merita una risposta seria, sopratutto in questi tempi di tagli. Le accuse di conflitto di interesse nel "processo democratico" non sono privi di fondamento e mettono in dubbio i motivi dei politici, anche quelli del PD, per essere così nettamente pro-TAV. 

Per cui, ritengo che il TAV in Val di Susa meriti una discussione nazionale, come ha avuto, giustamente, anche il Ponte sullo stretto. Anche quel 36% del vostro elettorato a Torino che, secondo la Stampa, è contro il TAV, merita una spiegazione sui motivi per cui il partito ha preso una posizione così netta.

Io sono, come lei, convinto che le decisioni che risultano dal processo democratico vanno rispettate. Anche quando questo processo risulta in decisioni con cui non sono d'accordo. Anche se non mi fido totalmente del processo stesso. Ma fa altrettanto parte del processo democratico che quelle decisioni siano spiegate e motivate. 

Distinti saluti, e di nuovo grazie per la sua risposta e il suo tempo,


Jelle Gerbrandy



P.S. pubblico questa lettera on-line. Mi piacerebbe pubblicare anche la sua risposta, se per lei va bene.

Thursday, July 7, 2011

Lettera aperta a Chiamparino


(((Chiamparino ha risposto...)))


lettera aperta a Chiamparino

Torino, 7 luglio 2011

Gentilissimo Sergio Chiamparino,

Forse si ricorda che lei mi ha sposato un po di più di otto anni fa, il 28 dicembre 2002, nella Villa Tesoriera. Era una giornata bellissima con un sole splendido.

Quel giorno lei mi disse che sperava che io e mia moglie ci trasferissimo a Torino, che avrebbe bisogno di cultura internazionale (sono olandese) e giovani ambiziosi (ero giovane). Così abbiamo fatto, e negli ultimi anni ho messo su una piccola azienda di software. Voto nelle elezioni dove mi è concesso di votare, pago le mie tasse e, in generale, mi considero un buon cittadino e una risorsa utile per questo paese.

Lei mi ha dato sempre l'impressione di essere il “sindaco di tutti i cittadini”, più o meno super partes. Ogni tanto racconto, con un certo orgoglio ironico, che è stato lei a sposarmi. Anche il PD, con tutti i suoi difetti, mi è sempre sembrato il partito ragionevole, moderno, l'unica scelta sana.

Purtroppo non le scrivo per dirle quanto è bravo lei, o io. Le scrivo per contestare il modo in cui lei e il suo partito si comportano relativamente alla discussione sullo TAV, e sugli sfortunati eventi di domenica corsa.

Ho studiato il progetto TAV nelle valle, e ho trovato tante ragioni per essere contro il progetto. Non solo ragioni “nimby” e “ideologiche”, ma motivi economici e motivi ecologici. Ho trovato tanti argomenti  contro il TAV che sono ben argomentati, ben documentati con dati che provengono da fonti oggettive.

In contrasto, gli argomenti pro che ho trovato sono pochi, e poco convincenti: generalizzazioni, decisioni prese con dati di 20 anni fa, scommesse su un futuro economico lontano, argomenti ad hominem. E vero che c'è stato il tentativo di dialogo in forma dell'Osservatorio (chiaramente fallito, visto la quantità dell'opposizione), ma non ho trovato nessuna risposta sistematica a tutte quelle critiche ragionevoli.

Questa mancanza di argomentazioni veri, di mancato dialogo pubblico non èdegno di un partito che si chiama democratico, e non riesco a conciliare questa attitudine con l'immagine positiva che avevo di lei.
Un partito o un politico moderno e democratico, che difende una posizione controversa, deve spiegare le sue ragioni, darci i suoi argomenti, mettere le sue carte in tavola (cioè, su internet).

Io ero in Val di Susa domenica scorsa, e con me c'era una grande quantità di gente politicamente abbastanza interessata da decidere di sacrificare un giorno di riposo in famiglia per andare a dimostrare il proprio “legittimo dissenso”. In maggioranza eravamo tranquilli cittadini, persone preoccupate per i danni all'ambiente e il debito pubblico, gente che vuole delle scelte sane e responsabili. Persone che stanno dalla sua parte (continuo a credere).

Tirare le pietre alle polizia (o a chiunque) è un atto atroce. Ma sparare armi chimici ad altezza uomo ai propri cittadini (e contro di me) non lo è di meno.

Non basta dire che le forze d'ordine hanno agito responsabilmente. Si può, anzi, si deve, discutere sulla necessità di usare così tanta forza, fare così tanto danno collaterale, mettere in pericolo non solo tanti poliziotti ma anche tanti cittadini, per la difesa di quello che è in fondo solo un cantiere.

Distinti saluti,


Jelle Gerbrandy

(((edit: Chiamparino mi ha risposto)))

Wednesday, July 6, 2011

commento sulla lettera aperto di Chiamparino sugli eventi di Dominica 3 luglio

Commento sulla lettera aperti di Sergio Chiamparino e Esposito, che si trova qua: http://www.torinotoday.it/politica/no-tav-lettera-chiamparino-esposito.html.


"Quanto avvenuto ieri in Valle di Susa era prevedibile e se non ci troviamo a fare i conti con un bilancio più drammatico è solo grazie al senso di responsabilità con cui le forze dell’ordine hanno affrontato la situazione, pagando un salato conto in termini di feriti e contusi."


(((se era così prevedibile, perché non ci avete avvertito? Perché avete lasciato entrare famiglie con bambini, in un posto che è diventato zona di guerra? E quanto "senso di responsabilità" ha dimostrato la polizia quando ha sparato armi chimiche, ad altezza uomo, a tutti i manifestanti, non solo i "black block"? La rete (grazie a Dio per la rete) e pieno di testimonianze e filmini che lo dimostrano. )))


"E’ incomprensibile come un treno (di questo stiamo parlando, non di un mostro, ma di una linea ferroviaria), possa scatenare una contestazione così cieca e fanatica. Nessuno degli argomenti cari ai No Tav sono sufficienti a giustificare un’autentica guerriglia con tanto di bombe carte e sassi."

(((Concordo non con l'incomprensibilità (mi sembra mancanza di fantasia), ma pienamente con l'assurdità di fare una guerra per un cantierino. Aggiungerei solo alla lista degli armi anche quelli della polizia. Anche lì c'è stato una scelta usarli.)))

[...]


"""Pertanto, solo un’anima bella (o una persona in mala fede) può dirsi stupito di quanto avvenuto. Si è voluto far suonare la tromba di battaglia e i professionisti dell’antagonismo hanno prontamente risposto all’appello. Battaglia doveva essere, e battaglia è stata.""'

(((Una battaglia ha due parti, non solo uno. E la polizia, che rappresenta lo stato, deve giocare la parte responsabile. La polizia poteva facilmente evitare una guerra.  Poteva, per esempio, scegliere di lasciare il cantiere, per, forse, "riconquistarlo" dopo, quando non c'erano 50.000 manifestanti pacifici in mezzo.)))



"Dopo i fatti di domenica non regge più la finzione di un movimento No Tav composto da pacifici valligiani e dalle loro famiglie. [...]"


(((contesto fortemente questa conclusione. Il fatto che c'erano dei teppisti e vandali tra i manifestanti non dovrebbe discreditare l'intero movimento. È come dire che tutti che vanno allo stadio sono degli violenti.)))


"Finiti tutti gli alibi, gli amministratori devono fare chiarezza e dire se stanno con la legalità o contro di essa."



(((va bene. Ma spero che questo dovere di fare chiarezza li lascia libera di essere contro il TAV in Val di Susa)))

"
E non ci si può neppure nascondere dietro alla reiterata invocazione di dialogo e di confronto. [...] Non si può far finta che non sia esistito il lavoro dell’Osservatorio né che non vi sia tutto il tempo per discutere le richieste dei territori in un apposito tavolo istituzionale che coinvolga la Comunità montana e i Comuni interessati."


(((La questione TAV non è solo una questione territoriale, che riguarda solo i comuni interessati. Ci sono tra 12 a 20 miliardi di Euro in mezzo. 1400 euro a famiglia. L'Italia è in crisi, tagliamo i fondi dappertutto. È una cosa che riguarda tutti gli Italiani, che devono pagare questo progetto inutile con i loro soldi.)))

"Con chi accetta questa impostazione sarà possibile e doveroso dialogare, [...]"


(((Come mai gli autori (nessuno dei due è ufficialmente coinvolto nel progetto, in quanto lo so) sembrano di assumere che loro possono decidere con chi "dialogare", non capisco molto bene.))))

"Infine, esiste un problema serio per il Partito Democratico, ed è quello relativo agli alleaiti."


(((Un problema serio è anche che un terzo del vostro elettorato è contro il TAV)))